È stata determinata l’accuratezza con cui una singola misurazione di progesterone in gravidanza riesce a discriminare tra gravidanza vitale e non-vitale mediante una revisione sistematica e una meta-analisi di studi di accuratezza diagnostica.
Sono stati inclusi 26 studi di coorte, con 9.436 donne in gravidanza; 7 studi su donne con sintomi e valutazione ecografica inconcludente e 19 studi su donne con solo sintomi.
Tra le donne con sintomi e valutazioni ecografiche inconcludenti, il test del progesterone ( 5 studi con 1998 partecipanti e valori cut-off di 3.2-6 ng/mL ) ha predetto una gravidanza non-vitale con sensibilità del 74.6%, specificità del 98.4%, rapporto di verosimiglianza positivo di 45 e rapporto di verosimiglianza negativo di 0.26.
La prevalenza mediana di una gravidanza non-vitale è stata pari a 73.2%, e la probabilità di una gravidanza non-vitale è salita a 99.2% con bassi valori di progesterone.
Per le donne con solo sintomi, il test del progesterone ha avuto una specificità più alta quando è stata utilizzata una soglia di 10 ng/mL ( 9 studi con 4.689 partecipanti ), e ha previsto una gravidanza non-vitale con sensibilità del 66.5%, specificità del 96.3%, rapporto di verosimiglianza positivo di 18 e rapporto di probabilità negativo di 0.35.
La probabilità di una gravidanza non-vitale è cresciuto dal 62.9% al 96.8%.
In conclusione, una singola misurazione di progesterone per le donne in gravidanza che presentano sanguinamento o dolore e valutazioni ecografiche inconcludenti può escludere una gravidanza vitale. ( Xagena2012 )
Verhaegen J et al, BMJ 2012; 345: e6077
Gyne2012 Diagno2012