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Bassi livelli di 25-idrossivitamina D sierica associati ad aumento del rischio di infarto miocardico, soprattutto nelle donne


Un crescente numero di prove indica che la carenza di vitamina D può influenzare negativamente il sistema cardiovascolare. Pertanto, è stata valutata in modo prospettico l'associazione tra livelli sierici di 25-idrossivitamina D, l'indice più comunemente usato per lo stato della vitamina D, e la malattia coronarica incidente.

Sono stati misurati i livelli sierici di 25(OH)D in 1.783 soggetti sani di mezza età ( 964 uomini, 819 donne ) negli studi MONICA e KORA Augsburg.
Sono stati individuati nel corso di un follow-up medio di 11 anni in totale 298 casi di malattia coronarica.

Dopo aggiustamento per età, studio e momento di prelievo del sangue, l'hazard ratio ( HR ) nel confronto tra gli estremi di terzile dei livelli sierici di 25(OH)D era 0.32 ( P per trend=0.001 ) nelle donne e 0.56 ( P per trend=0.005 ) negli uomini.

Ulteriori aggiustamenti per i tradizionali fattori di rischio cardiovascolare hanno leggermente attenuato l'associazione nelle donne ( HR=0.39, P per trend=0.013 ), mentre questa è diventata non-significativa negli uomini ( HR=0.76, P per trend=0.215 ).

Dopo aggiustamento aggiuntivo per la proteina C-reattiva ( CRP ), IL-6, molecola di adesione intercellulare solubile-1 ( ICAM-1 ) e proteina-10 inducibile da interferone gamma ( IP-10 ), l'associazione è rimasta ancora significativa nelle donne ( HR=0.42, P per trend=0.028 ) e si è ulteriormente ridotta negli uomini ( HR=0.84, P per trend=0.461 ).

I risultati hanno indicato che più alti livelli di vitamina D sono associati a un ridotto rischio di malattia coronarica.
Questo effetto è più pronunciato nelle donne che negli uomini. Sono necessari ulteriori studi clinici e sperimentali per analizzare le differenze di sesso e per capire se la vitamina D possa contribuire alla prevenzione della malattia coronarica. ( Xagena2013 )

Karakas M et al, J Clin Endocrinol Metab 2013; 98: 1: 272-280

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