È stato condotto uno studio per valutare la frazione di accorciamento ventricolare fetale, che rappresenta la contrattilità cardiaca, derivata dalla correlazione dell’immagine cardiospaziotemporale con display M-mode STIC-M in feti con idrope fetale secondaria ad anemia fetale e a difetti cardiaci congeniti.
Lo studio cross-sezionale ha coinvolto feti normali ( gruppo 1 ), feti con malattia dell’emoglobina di Bart con ( gruppo 2 ) e senza ( gruppo 3 ) idrope fetale, e quelli con idrope fetale derivata da difetti cardiaci ( gruppo 4 ).
In totale, sono state effettuate 606 misurazioni, 15-35 a settimana, nei feti normali per costruire gli intervalli di riferimento e i punteggi Z di frazione di accorciamento ventricolare sinistra e destra.
Entrambi i parametri sono diminuiti con l’aumentare del tempo di gestazione con una debole correlazione ( r2=0.141, P inferiore a 0.001 e r2=0.055, P inferiore a 0.001, rispettivamente ).
La frazione di accorciamento non si è modificata in modo significativo nei 111 feti con malattia dell’emoglobina di Bart con e senza idrope.
Tuttavia, tale frazione è diminuita significativamente ( punteggi Z medi 5 deviazioni standard e 8 deviazioni sotto la media, rispettivamente ) in 21 feti idropici come risultato di difetti cardiaci congeniti ( P inferiori a 0.001 ).
In conclusione, i feti con idrope fetale secondaria a difetti cardiaci e anemia hanno mostrato diversi pattern di frazione di accorciamento.
L’idrope fetale che deriva da difetti cardiaci è causata in primo luogo da decompensazione cardiaca; mentre nell’anemia fetale, è probabilmente causata da ipervolemia con decompensazione cardiaca che si presenta quando il meccanismo compensatorio cardiaco è esaurito. ( Xagena2011 )
Tongsong T et al, Obstet Gynecol 2011; 117: 84-91
Gyne2011 Cardio2011