FoodConsumer.org ha pubblicato un articolo che si interroga sulla necessità della vaccinazione obbligatoria contro alcuni tipi di papillomavirus umano ( HPV ) per le bambine di 11-12 anni.
L’incidenza di tumore della cervice e di una conseguente morte per questa malattia è bassa.
Nei soli Stati Uniti, con una popolazione superiore ai 250 milioni di abitanti, i casi di carcinoma della cervice uterina sono solo 13.000 e le morti sono 3.500, all’anno.
Poiché il virus HPV diffonde attraverso i contatti sessuali, l’infezione può essere evitata adottando uno stile di vita sano.
L’uso del preservativo, ad esempio, può permettere di evitare l’infezione.
Questo dovrebbe indurre lo Stato a lasciare libertà alle persone di scegliere se vaccinarsi o non vaccinarsi.
Negli Stati Uniti, alcuni legislatori, per giustificare l’obbligatorietà della vaccinazione, hanno portato a sostegno il risparmio sulle spese mediche per il trattamento del tumore della cervice uterina.
Secondo FoodConsumer.org questo non corrisponde al vero.
Nel Texas, la vaccinazione di tutte le bambine di 11-12 anni potrebbe costare 120 milioni di dollari l’anno contro i 7.7 milioni per il trattamento del tumore della cervice.
Rimangono perplessità anche sull’efficacia e la sicurezza del vaccino anti-papillomavirus Gardasil prodotto da Merck & Co:
1) l’effcacia e la sicurezza del vaccino nel lungo periodo non sono note. Gli studi clinici sono stati condotti per un breve periodo di tempo.
2) il vaccino protegge contro due ceppi di HPV che sono responsabili del 70% dei tumori alla cervice;
3) gli individui vaccinati devono sottoporsi regolarmente allo striscio cervico-vaginale;
4) il vaccino non protegge i soggetti già infettati dal virus HPV prima della vaccinazione. Pertanto, le bambine devono essere vaccinate prima che abbiano contatti sessuali.
Fonte: FoodConsumer.org
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