Le donne in gravidanza vengono comunemente sottoposte a screening per il diabete mellito gestazionale utilizzando un test di carico con 50 g di glucosio seguito, in caso di risultato anomalo, da un test diagnostico orale di tolleranza al glucosio.
Benchè le donne con diabete gestazionale abbiano un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, non è noto se anche una leggera intolleranza al glucosio in gravidanza sia associata a malattia cardiovascolare.
Un gruppo di Ricercatori dell’University of Toronto in Canada, ha condotto uno studio di coorte retrospettivo con l’obiettivo di determinare se una donna in gravidanza con un test di carico di glucosio anomalo, ma senza diabete gestazionale abbia un aumentato rischio di malattia cardiovascolare.
Sono state coinvolte nello studio tutte le donne dell’Ontario di età compresa tra 20 e 49 anni, che avevano partorito bambini vivi tra il 1994 e il 1998.
Sono state escluse le donne con diabete pre-gestazionale.
La popolazione è stata suddivisa in 3 gruppi: donne con diabete gestazionale ( n=13.888 ), donne sottoposte a test orale di tolleranza al glucosio prima del parto ( indicativo di un risultato anomalo nel test da carico ) ma senza diabete gestazionale ( n=71.831 ), e donne che non erano state sottoposte a test di tolleranza a glucosio ( situazione indicativa di un risultato normale nel test da carico ) ( n=349.977 ).
L’endpoint primario era rappresentato dalla malattia cardiovascolare ( ricovero in ospedale per infarto acuto del miocardio, bypass coronarico, angioplastica coronarica, ictus o endoarterectomia carotidea ).
Rispetto alle donne che non erano state sottoposte a test di tolleranza al glucosio, quelle con diabete gestazionale e quelle che erano state sottoposte al test di tolleranza ma senza diabete gestazionale hanno mostrato un maggiore rischio di malattia cardiovascolare nei 12.3 anni di follow-up mediano ( hazard ratio [ HR ] aggiustato per donne con diabete gestazionale: 1.66 e p
In conclusione, l’intolleranza lieve al glucosio in gravidanza potrebbe essere associata a un aumento del rischio di malattia cardiovascolare. ( Xagena2009 )
Retnakaran R e Shah BR, CMAJ 2009; 181: 371-376
Gyne2009 Endo2009 Cardio2009