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Pembrolizumab o placebo con chemioradioterapia seguito da Pembrolizumab o placebo per il tumore della cervice localmente avanzato di nuova diagnosi, ad alto rischio: studio ENGOT-cx11/GOG-3047/KEYNOTE-A18


Nella prima analisi ad interim dello studio di fase 3 ENGOT-cx11/GOG-3047/KEYNOTE-A18, l'aggiunta di Pembrolizumab ( Keytruda ) alla chemioradioterapia ha fornito un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con tumore della cervice localmente avanzato.

Sono stati riportati i risultati di sopravvivenza complessiva dalla seconda analisi ad interim di questo studio.

Le pazienti eleggibili con carcinoma squamocellulare, adenocarcinoma o carcinoma della cervice uterina adenosquamoso localmente avanzato, confermato istologicamente, di nuova diagnosi, ad alto rischio ( stadio IB2-IIB secondo FIGO 2014 con malattia con linfonodi positivi o stadio III-IVA indipendentemente dallo stato linfonodale ) sono state assegnate in modo casuale a ricevere 5 cicli di Pembrolizumab 200 mg oppure placebo ogni 3 settimane con chemioradioterapia concomitante, seguiti da 15 cicli di Pembrolizumab 400 mg o placebo ogni 6 settimane.

Pembrolizumab o placebo e Cisplatino sono stati somministrati per via endovenosa. Le pazienti sono state stratificate alla randomizzazione in base al tipo di radioterapia a fascio esterno pianificata ( radioterapia a intensità modulata IMRT o terapia ad arco modulata volumetrica VMAT vs non-IMRT o non-VMAT ), stadio del tumore della cervice allo screening ( stadio FIGO 2014 IB2-IIB linfonodo positivo vs III-IVA ) e dose di radioterapia totale pianificata ( radioterapia a fascio esterno più brachiterapia ) ( inferiore a 70 Gy vs superiore o uguale a 70 Gy, dose equivalente di 2 Gy ).

Gli endpoint primari erano la sopravvivenza libera da progressione secondo i criteri RECIST 1.1 o tramite conferma istopatologica di sospetta progressione della malattia e la sopravvivenza globale definita come il tempo dalla randomizzazione al decesso per qualsiasi causa. La sicurezza era un endpoint secondario.

Nel periodo 2020-2022, 1.060 pazienti in 176 siti in 30 Paesi in Asia, Australia, Europa, Nord America e Sud America sono stati assegnati in modo casuale al trattamento, con 529 pazienti nel gruppo Pembrolizumab-chemioradioterapia e 531 pazienti nel gruppo placebo-chemioradioterapia.

Alla seconda analisi ad interim specificata dal protocollo ( cutoff dei dati a gennaio 2024 ), il follow-up mediano è stato di 29.9 mesi.

La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta in nessuno dei due gruppi; la sopravvivenza globale a 36 mesi è stata dell'82.6% nel gruppo Pembrolizumab-chemioradioterapia e del 74.8% nel gruppo placebo-chemioradioterapia.

L'hazard ratio per la morte è stato pari a 0.67 ( P=0.0040 ), soddisfacendo l'obiettivo primario specificato dal protocollo. 413 su 528 pazienti ( 78% ) nel gruppo Pembrolizumab - chemioradioterapia e 371 su 530 ( 70% ) nel gruppo placebo-chemioradioterapia hanno avuto un evento avverso di grado 3 o superiore, con anemia, diminuzione della conta dei globuli bianchi e diminuzione della conta dei neutrofili come eventi avversi più comuni.

Eventi avversi potenzialmente immunomediati si sono verificati in 206 su 528 pazienti ( 39% ) nel gruppo Pembrolizumab-chemioradioterapia e in 90 su 530 pazienti ( 17% ) nel gruppo placebo-chemioradioterapia.

Pembrolizumab associato a chemioradioterapia ha migliorato significativamente la sopravvivenza complessiva nelle pazienti con carcinoma della cervice localmente avanzato. Questi dati, insieme ai risultati della prima analisi provvisoria, supportano questa strategia di immuno-chemioradioterapia come nuovo standard di cura per questa popolazione. ( Xagena2024 )

Lorusso D et al, Lancet 2024; 404: 1321-1332

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