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Consensus sull’impiego del test DNA-HPV nello screening del tumore della cervice


Una Consensus Conference è stata organizzata dal National Cancer Institute, dall’American Cancer Society, dall’American Society of Colposcopy and Cervical Pathology, con l’obiettivo di fornire linee guida per i clinici ed i pazienti sull’impiego del test DNA-HPV, per l’individuazione del DNA del papillomavirus umano (HPV ).

Il papilloma virus umano è ritenuto causare il cancro della cervice.Il nuovo test genetico è stato approvato negli Usa dall’FDA, in aggiunta all’esame citologico ( Pap test ) nello screening del carcinoma cervicale.

Studi hanno mostrato che quando il test DNA-HPV ed il Pap test sono somministrati assieme, la sensibilità nell’individuare una malattia della cervice ( neoplasia intraepiteliale cervicale di grado 2 e 3 ) o un tumore, è superiore al 95%.

Il vantaggio offerto dall’aggiunta al Pap test del test DNA-HPV è quello di individuare non solo donne con malattia della cervice, ma anche identificare le donne che sono a rischio in futuro di sviluppare un carcinoma della cervice.

Le conclusioni del Consensus indicano che le donne con tipi di HPV ad alto rischio, ma che risultano negative al Pap test, dovrebbero ripetere i due test dopo 6 – 12 mesi.

Il livello di picco dei tipi di HPV ad alto rischio si riscontrano nel 20-25% delle donne di età compresa tra i 20 ed i 24 anni.

Studi prospettici hanno dimostrato che il 15-28% delle donne positive al test DNA-HPV , e con esame citologico normale, sviluppa neoplasie intraepiteliali squamose entro 2 anni contro l’1-3% delle donne risultate negative al test DNA-HPV. ( Xagena2004 )

Fonte: 1) Digene; 2) Obstetrics & Ginecology, February 2004


Gyne2004


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