I dati di un'analisi aggregata ha confermato che l’Eribulina ( Halaven ) migliora la sopravvivenza globale delle pazienti affette da tumore alla mammella in stadio avanzato rispetto ad altre terapie standard ( 15.2 vs 12.8 mesi, hazard ratio, HR=0.85; p=0.003 ).
In particolare, è stato osservato un beneficio significativo in termini di sopravvivenza globale nelle donne con cancro al seno negativo per il recettore 2 del fattore di crescita dell'epidermide umano ( HER2 ) ( 15.2 vs 12.3 mesi, HR=0,82; p=0.002 ), un sottotipo che influisce su una stima dell'85% di donne affette da tumore alla mammella.
Il beneficio della sopravvivenza globale è stato inoltre osservato in soggetti affetti da carcinoma mammario negativo triplo ( TNBC ), ( 12.9 vs 8.2 mesi, HR=0.74; p=0.006 ), ma non in donne affette da tumore mammario HER2 positivo ( 13.5 vs 12.2 mesi, HR=0.82; p=0.135 ).
L'analisi aggregata ha esaminato i dati di due studi di fase III relativi a oltre 1800 donne: lo studio EMBRACE ( Eisai Metastatic Breast Cancer Study Assessing Treatment of Physician's Choice Versus Eribulin ) e lo studio 301.
L'obiettivo della analisi richiesta dall'EMA ( European Medicines Agency ), era valutare la sopravvivenza globale nella popolazione intent-to-treat ( ITT ) complessiva e nei sottogruppi in base all'HER2 e allo stato del recettore ormonale.
Nel maggio 2014, il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell'EMA ha emesso un parere positivo per l'Eribulina per il trattamento della pazienti affette da carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico che hanno evidenziato progressione dopo almeno un regime chemioterapico per malattia in stadio avanzato.
La terapia precedente doveva aver incluso una antraciclina e un taxano in ambito adiuvante o metastatico, salvo il caso in cui le pazienti non fossero idonee a questi trattamenti.
L’Eribulina è un inibitore non-taxano della dinamica dei microtubuli indicato per il trattamento delle pazienti con carcinoma mammario precedentemente sottoposte ad almeno due regimi chemioterapici per tumore mammario metastatico e la cui precedente terapia deve avere incluso una antraciclina e un taxano.
Eribulina appartiene ad una classe di agenti antineoplastici, le alicondrine, che sono un prodotto naturale isolato dalla spugna marina Halichondria okadai. Si ritiene che il farmaco agisca inibendo la fase di accrescimento dinamico dei microtubuli che impediscono la divisione cellulare. ( Xagena2014 )
Fonte: American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) Meeting, 2014
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