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La preeclampsia è associata al rischio cardiovascolare


Le donne con preeclampsia presentano un aumento del rischio di malattia cardiovascolare, e le donne con fattori di rischio cardiovascolare hanno una maggiore probabilità di sviluppare preeclampsia.

Due studi hanno esaminato la relazione tra preeclampsia e rischio cardiovascolare.

Nel primo studio è stata eseguita una meta-analisi di 25 studi, che ha coinvolto 3.488.160 donne, di queste 198.252 avevano sofferto di preeclampsia.
E’ stato osservato che le donne che avevano avuto in precedenza preeclampsia, presentavano un rischio relativo di ipertensione di 3.7 dopo 14,1 anni, di malattia cardiaca ischemica di 2.16 dopo 11,7 anni, di ictus di 1.81 dopo 10,4 anni, e di tromboembolia venosa di 1.79 dopo 4.7 anni.
Non è stata invece riscontrata alcuna relazione tra una precedente preeclampsia e l’insorgenza di tumori.
Il rischio di mortalità è risultato aumentato di 1,49 volte nelle donne con preeclampsia dopo 14,5 anni.

Nel secondo studio sono state esaminate in modo prospettico 3.494 donne, che avevano partecipato al Nord-Trondelag Health Study. Di queste, il 3,8% aveva sofferto di preeclampsia.
E’ stata osservata una relazione positiva tra i livelli sierici di trigliceridi, colesterolo, colesterolo LDL, colesterolo non-HDL, e pressione sanguigna, ed il rischio di preeclampsia.
Le donne con pressione sistolica al basale maggiore di 130 mmHg hanno presentato un odds ratio ( OR ) di 7.3, rispetto alle donne con pressione sanguigna inferiore a 111 mmHg.
L’impiego al basale dei contraccettivi per uso orale ha ridotto della metà il rischio di preeclampsia, rispetto alle non-utilizzatrici e alle ex-utilizzatrici. ( Xagena2007 )

Fonte: British Medical Journal, 2007


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