Lo studio Women’s Health Initiative ( WHI ) è stato interrotto prima del previsto a causa del presentarsi di eventi avversi, tra cui un aumento del rischio di ictus.
Lo studio aveva coinvolto 16.608 donne di età compresa tra 50 e 79 anni.
Il periodo di follow-up ( osservazione ) è stato di 5,6 anni.
I livelli basali dei marker ematici di infiammazione e di trombolisi, e dei livelli plasmatici dei lipidi sono stati misurati nei primi 140 casi di ictus ed in 513 controlli.
Le partecipanti allo studio hanno assunto 0,625 mg/die di Estrogeno equino coniugato e 2,5 mg/die di Medrossiprogesterone (n=8.506) oppure placebo (n=8.102).
L’incidenza di ictus è stata dell’1,8% (n= 151) nel gruppo trattato con l’associazione estroprogestinica e dell’1,3% (n=107) nel gruppo placebo.
Nel 79,8% dei casi l’ictus era ischemico.
Il rischio di ictus attribuito all’associazione estroprogestinica è risultato presente in tutti i sottogruppi delle donne esaminate ( donne con e senza ipertensione, precedente storia di malattia cardiovascolare, assunzione di ormoni, statine o Aspirina ).
E’ stato inoltre osservato che altri fattori di rischio per l’ictus ( fumo, pressione sanguigna, diabete, ridotta assunzione di supplementi di vitamina C, biomarker ematici di infiammazione , più alta conta leucocitaria, più alti livelli di ematocrito ) non hanno modificato l’effetto estroprogestinico riguardo al rischio di ictus. ( Xagena2003 )
Wassertheil – Smoller S et al, JAMA 2003; 289:2673-2684
Gyne2003