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Tumore Ovaie

Ooforectomia o conservazione delle ovaie al momento dell’isterectomia ed esiti di salute nel lungo periodo


Un gruppo di Ricercatori del Saint John's Health Center, a Santa Monica negli Stati Uniti, ha esaminato gli esiti a lungo termine sulla salute e la mortalità dopo ooforectomia o conservazione ovarica.

Lo studio prospettico, osservazionale, ha riguardato 29.380 donne partecipanti al Nurses' Health Study sottoposte a isterectomia per patologia benigna; 16.345 ( 55.6% ) sono state sottoposte a isterectomia con ooforectomia bilaterale e 13.035 ( 44.4% ) a isterectomia con conservazione ovarica.

Nel corso di un follow-up di 24 anni, nelle donne con isterectomia e ooforectomia bilaterale rispetto a quelle con conservazione ovarica, sono stati osservati hazard ratio ( HR ) pari a 1.12 per la mortalità totale, 1.17 per la coronaropatia fatale e non-fatale, e 1.14 per l’ictus.

Benchè il rischio di tumore alla mammella ( HR=0.75 ), dell’ovaio ( HR=0.04; number needed to treat, NNT=220 ) e di cancro in generale ( HR=0.90 ) sia diminuito dopo ooforectomia, l’incidenza di tumore del polmone ( HR=1.26; number needed to harm, NNH=190 ) e la mortalità totale per cancro ( HR=1.17 ) sono aumentate.

Per le donne che non avevano mai fatto uso di terapia estrogenica, l’ooforectomia bilaterale prima dei 50 anni è risultata associata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, di coronaropatia e di ictus.

Con una durata della vita di circa 35 anni dopo l’intervento chirurgico, è atteso 1 ulteriore decesso ogni 9 ooforectomie effettuate.

In conclusione, rispetto alla conservazione ovarica, l’ooforectomia bilaterale al momento dell’isterectomia per patologie benigne è risultata associata a una diminuzione del rischio di cancro al seno e dell’ovaio, ma a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, coronaropatia fatale e non-fatale e tumore del polmone.
In nessuna analisi o gruppo di età l’ooforectomia è risultata associata a un aumento della sopravvivenza. ( Xagena2009 )

Parker WH et al, Obstet Gynecol 2009; 113: 1027-1037

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