Un trattamento citotossico può causare una perdita precoce della funzione ovarica associata a perdita della fertilità nelle giovani donne.
L’obiettivo dello studio, compiuto da Ricercatori del Sapir Medical Center, a Kfar-Saba, in Israele, è stato quello di verificare se il co-trattamento con una combinazione di un agonista GnRH ( ormone rilasciante la gonadotropina ) e di un antagonista GnRH, potesse rivelarsi utile nel preservare la funzione ovarica e la fertilità nelle giovani donne durante la chemioterapia.
Sono state esaminate in modo prospettico, 9 giovani pazienti che stavano ricevendo diversi regimi di chemioterapia per differenti patologie tumorali o altre gravi patologie, e che avevano ricevuto contemporaneamente un agonista GnRH ed un antagonista GnRH.
L’età media delle pazienti era di 26,56 anni e tutte erano di età inferiore ai 35 anni.
Otto pazienti hanno riacquistato un profilo ormonale basale normale entro 3-6 mesi dopo il termine della chemioterapia.
I livelli mediani di ormone follicolo-stimolante ( FSH ), ormone luteinizzante ( LH ) ed estradiolo sono stati 6,3 U/l, 8,2 U/l and 118,0 pg/ml, rispettivamente.
In otto pazienti si è osservata una ripresa spontanea del ciclo mestruale in un periodo compreso tra 3 e 11 mesi dopo l’interruzione della chemioterapia.
Due pazienti sono rimaste incinte: una in maniera spontanea e la seconda dopo induzione della ovulazione con somministrazione di gonadotropina.
Dallo studio è emerso che l’uso combinato di un agonista GnRH ed un antagonista GnRH, possa rivelarsi utile nel preservare la funzione ovarica e la fertilità in un gruppo di giovani donne, sottoposte a trattamento chemioterapico. ( Xagena2007 )
Potolog-Nahari C et al, Gynecol Endocrinol 2007; 23: 290-294
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