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Tecniche di riproduzione assistita associate a una aumentata incidenza di diabete gestazionale


Una nuova meta-analisi contenente informazioni di quasi 2 milioni di donne in oltre un decennio ha scoperto che l'impiego di tecnologie di riproduzione assistita, compresa la fecondazione in vitro ( IVF ), presenta un rischio maggiore di sviluppare il diabete gestazionale.
Il rischio di sviluppare il diabete gestazionale è stato del 53% maggiore rispetto alle donne con concepimento spontaneo.

Mentre ricerche precedenti avevano rivelato associazioni tra gravidanze ottenute con tecniche di riproduzione assistita e pre-eclampsia, anomalie della placenta e aumento del rischio di complicanze perinatali, i ricercatori della Aristotle University di Salonicco ( Grecia ) hanno notato una apparente mancanza di informazioni relative all'associazione di queste tecniche al diabete gestazionale.
Al fine di valutare se le tecnologie di riproduzione assistita fossero associate a un aumentato rischio di diabete gestazionale, è stata condotta una revisione completa degli studi pubblicati su alcune banche dati PubMed, CENTRAL e Scopus.

Sono stati inclusi nelle analisi studi trasversali che hanno confrontato il rischio di diabete gestazionale nelle gravidanze singole ottenute con fecondazione in vitro e iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi ( ICSI ) e quelli raggiunti attraverso il concepimento spontaneo fino a luglio 2019.
Gli studi hanno escluso le donne le cui gravidanze erano state ottenute per induzione dell'ovulazione o inseminazione intrauterina.

Un totale di 38 studi, 17 dei quali erano abbinati a controllo, hanno coinvolto 1.934.494 donne.
In questa coorte, sono stati riscontrati 4766 casi di diabete gestazionale in 63.760 donne che hanno partorito dopo aver fatto uso di tecnologie di riproduzione assistita rispetto ai 158.526 casi in 1.870.734 donne che hanno concepito naturalmente.

Ulteriori analisi di 17 studi in cui 21.606 donne sono state abbinate per età, altezza, peso, stato di fumo e origine etnica hanno rivelato un aumento del 42% per le donne sottoposte a fecondazione assistita in vitro o ICSI ( iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo ).

Sebbene i risultati della meta-analisi abbiano indicato una associazione tra un aumento del rischio di diabete gestazionale dopo la nascita ottenuto con tecnologie di riproduzione assistita, è impossibile trarre conclusioni definitive a causa della natura osservazionale dello studio.

L'esatto meccanismo non è noto. Sono richieste ulteriori ricerche per comprendere se questo rischio sia dovuto all'intervento medico o allo stato di infertilità sottostante delle coppie sottoposte a riproduzione assistita. ( Xagena )

Fonte: EASD ( European Association for the Study of Diabetes ) Meeting, 2019

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